Nudo per Stalin

Nudo per Stalin

"Oltre settanta fotografie, prodotte in Russia negli anni Venti e Trenta, talune rigorosamente di "regime" ed altre del genere "proibito" fatte oggetto della censura staliniana e che portarono i loro autori nei terribili gulak del terrore" Con la Mostra "Nudo per Stalin" si è inteso innanzi tutto valorizzare gli artisti russi che, a loro insaputa, fanno già parte del Gotha della fotografia accanto ai francesi, i tedeschi, gli americani. Nel contempo la Mostra si presenta come una testimonianza di come il processo culturale sia comunque inarrestabile anche nelle peggiori condizioni sociali, come è stato sotto lo stalinismo dove ogni forma artistica od espressiva in genere era soggiogata e schiacciata dal conformismo di regime. Nonostante il terrore, con il rischio della stessa vita, questi Artisti hanno lavorato animati dalla certezza che la luce sarebbe arrivata e con essa la libertà. La caduta del muro di Berlino, di cui appunto se ne commemora il ventennale, rappresenta il punto di rottura definitiva ed irreversibile di sistemi oppressivi ed oscurantisti nell'Est europeo e nella stessa Russia. Il catalogo è a cura di Larissa Anisimova e Pavel Khoroshilov, con saggi di Nicoletta Misler, Boris Groys, Aleksej Loginov.

Il Reportage – n.35

il reportage 35

Copertina e portfolio centrale del Reportage n.35 sono dedicate alla rivolta e alla repressione nel sangue dei palestinesi della Striscia di Gaza da parte dell’esercito israeliano in occasione dello spostamento dell’ambasciata americana a Gerusalemme. L’autore delle foto è il fotoreporter Fabio Bucciarelli, che testimonia la rabbia e la sofferenza di un popolo. Il numero si apre con una lunga e articolata intervista di Michela A.G.Iaccarino, che l’anno scorso vinse il nostro premio per il miglior reportage edito sulla stampa italiana, allo scrittore russo Edvard Limonov. Iaccarino è entrata nella sua casa di Mosca e ha parlato con Limonov, reso celebre dalla biografia di Emanuel Carrère, di politica, letteratura, storia della Russia.

I primi due reportage riguardano due fiumi che attraversano diversi Stati (di qui i problemi), ovvero il Mekong e il Nilo. Ci è piaciuto collegarli e intitolarli “Storie fluviali”. Gli autori delle foto sono rispettivamente Andrea Di Biagio (il testo è di Angela Gennaro) e Nicola Zolin (che firma anche il pezzo). Con la poetessa Maria Grazia Calandrone ci spostiamo in Bosnia, un Paese che sembra ancora fermo all’indomani della fine della guerra civile. Calandrone racconta il paesaggio e le storie di due donne che vogliono andarsene (le foto sono di Stefano Stranges). Daniela Sala, invece, ci parla delle donne giordane, che hanno scoperto l’autodifesa, grazie alla nascita di numerosi palestre che insegnano le arti marziali.

Lo scrittore Angelo Ferracuti, che sta scrivendo una biografia di Luigi Di Ruscio, è andato a Oslo anche per trovare la coppia di fondatori, negli anni Settanta, di un gruppo teatrale che portava in scena testi di denuncia contro il potere norvegese, ispirandosi, oltre che a Brecht, a Dario Fo e a Franca Rame. Con Graziano Graziani, invece, riscopriamo la Buenos Aires delle migliaia di migranti italiani, i “tanos”, tra il cimitero della Cacharita e il Museo dell’Immigrazione.

Il problema dell’eutanasia è il tema del reportage di Francesca Del Boca e Federica Cocciro, che – attraverso la testimonianza dei parenti – raccontano otto storie di interruzione vita a partire dai casi più celebri (Welby, Englaro, dj Fabo). Nicola Rabbi e la fotografa Malì Erotico si occupano invece dell’ospitalità delle famiglie a Bologna per i malati psichici, un’esperienza pienamente riuscita. Il secondo portfolio parla delle miniere di calcare in Egitto ed è firmato dalla giovane fotografa francese Sidney Lèa Le Bour.

Chiudono il numero, le recensioni, le rubriche “Un autore un libro” di Maria Camilla Brunetti, che intervista Gabriele Del Grande, e “Lettera aperta” di Valerio Magrelli. Il racconto è di Andrea Carraro. L’editoriale di Riccardo De Gennaro è dedicato all’insostenibile pesantezza del “governo Salvini”.

Magnum la Stora le Immagini – Bruno Barbey

magnum la storia le immagini bruno barbey

BRUNO BARBEY - Viaggiatore cosmopolita, è stato testimone dei tumulti parigini del Sessantotto. Dalle atmosfere dell’Italia postbellica ai colori del Marocco, il suo sguardo ha colto l’umanità in tutte le sue più inaspettate sfumature.

Il Fotografo – n.299

Il Fotografo 299

Il Fotografo offre consigli necessari per trasformare la passione in professione ed entrare nel mondo della fotografia professionale. Ogni mese i lettori possono partecipare alla sfida dell' Esercizio a Tema, un argomento diverso ogni mese, da affrontare con la propria macchina fotografica. E' anche possibile sottoporre a giudizio le proprie fotografie: nella rubrica Le Vostre Foto vengono dati dei suggerimenti per migliorare il risultato ottenuto. Ogni mese Il Fotografo dedica pagine a grandi rappresentanti della fotografia professionale.

Il Fotografo – n.307

il fotografo n307

In questo numero, la fotografia nella Pop Art di Warhol, Schifano and Co., i profili d'autore di Fabrizio Ferri, Giuseppe Mastromatteo e Giovanni Mereghetti e molto altro.

Il Fotografo – n.310

il fotografo 310

In questo numero:

Mimmo Jodice - Dialogo tra passato e presente
Marco Ronconi - Yukon: terra selvaggia
Alfredo Camisa - tra stupore e progetto
Massimo Berutti - perdersi nella propria passione
Efrem Raimondi - la sede del ritratto
Maimouna Guerresi - nel nome di Aisha

Sem terra. 30 anni di storia, 30 anni di volti

SemTerra

Un libro fotografico, una raccolta di ritratti per celebrare i trent'anni del Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra (Mst). Il Mst nasce in Brasile nel 1984, è un movimento di agricoltori e braccianti che lotta per la riforma agraria, contro i grandi proprietari terrieri e lo strapotere dell'agronegócio. Trent'anni di storia raccontati attraverso una carrellata di volti del popolo sem terra."Attraverso le fotografie del compagno Giulio è possibile conoscere le persone che formano il Mst. Chi siamo, volti e nomi. Le nostre espressioni di lotta e di allegria. La nostra esperienza e la nostra speranza", afferma João Pedro Stedile, uno dei leader del Movimento. Convinto che la fotografia non è solo un mezzo per informare le persone rispetto ai conflitti sociali, ma anche uno strumento verso azioni concrete, tutti i proventi di questo libro andranno a sostenere la Scuola Nazionale Florestan Fernandes del Mst.

Il Fotografo – n.308

il fotografo n308

Il grande maestro Willy Ronis, profili d’autore quali Pietro Privitera e Donna Ferrato. Come sempre molti altri autori vi aspettano, scoprite quali sul nuovo numero!

Maestri di fotografia – Paolo Basilico – vol.6

maestri di fotografia gabriele basilico

Architetto di formazione, Gabriele Basilico impone a partire dagli anni Settanta il suo stile e l’originalità del suo percorso di indagine dello spazio urbano. Le sue campagne fotografiche, che lo hanno portato a percorrere il mondo per quasi quaranta anni, sono esemplari del suo metodo. Qualunque sia la città o il paesaggio oggetto della sua indagine, attraverso le sue immagini Basilico ci offre una penetrante riflessione sulle strutture, le linee di forza, le stratificazioni storiche e culturali che li caratterizzano.

Marco Polo

Marco Polo

Marco Polo partì nel 1271 da Venezia per un viaggio lungo 17 anni verso le regioni più remote dell'Asia. Michael Yamashita - uno dei più famosi fotografi di National Geographic - ha ripercorso nell'arco di tre anni le tappe principali di questo itinerario, andando alla ricerca dei luoghi descritti ne Il Milione. I testi dello storico Gianni Guadalupi, ricorrenti brani tratti dal libro del viaggiatore veneziano e l'uso sistematico di mappe, incisioni e miniature fanno di questo libro una sorta di viaggio visuale sulle tracce di Marco Polo.